Le peripezie di Toni Sailer

Lo scorso febbraio si sono disputati i Mondiali di sci alpino a Cortina d’Ampezzo, l’ultima volta che si assegnarono titoli mondiali nella località veneta, furono anche olimpici, correva l’anno 1956.

Fu protagonista assoluto l’austriaco Toni Sailer, vincitore di tre medaglie d’oro su tre gare, slalom speciale, slalom gigante e discesa libera. Un exploit del genere non si era mai visto e si sarebbe visto soltanto 12 anni più tardi alle Olimpiadi di Grenoble a firma di Jean-Claude Killy.

La prima gara fu il gigante il 29 gennaio sulla pista Ilio Colli sul monte Faloria. Sailer lo dominò incontrastato, chiudendo la gara con un vantaggio record sul secondo classificato, ben 6 secondi e 2 decimi. Restavano quindi da disputare lo slalom speciale il 31 gennaio e la discesa libera il 3 febbraio e fu qui che iniziarono le avventure per il campione austriaco.

La mattina del 31 Sailer non sentì suonare la sveglia e per la fretta di arrivare in tempo al cancelletto di partenza dimenticò il pettorale di gara. Giunto all’ultimo sul Col Druscié, si trovò a dover scendere per quindicesimo indossando l’inusuale pettorale 135, ciò non gli impedì di chiudere in testa la prima manche e di mantenere la posizione anche dopo la seconda.

Il giorno della discesa sembrava andare tutto per il meglio, Toni, favorito per la vittoria, era pronto a scendere sull’Olimpia delle Tofane, non c’erano stati nemmeno contrattempi con la sveglia. Ma la sorte provò ancora a fermarlo. Mentre si stava allacciando gli scarponi si ruppe una stringa. Fu il panico, nessuno sembrava essere capace di aiutarlo, nessuno tranne il tecnico della squadra italiana. Si chiamava Hans Senger, austriaco anche lui, e fu l’unico ad avere la prontezza di rimuovere una cinghia dai propri scarponi e consegnarla a Sailer. Toni poté così prendere parte all’ultima gara e completare lo storico en plein.

Questo fu il rapporto ufficiale di Cortina 1956: «Questi Giochi di Cortina resteranno contrassegnati dal triplice colpo da lui realizzato. È un fatto senza precedenti, che può spiegarsi solo con la coincidenza perfetta, calcolata (e quanto rara!) di una condizione fisica impeccabile, di una tecnica perfettamente a punto e di una intelligenza superiore. Questo giovane bello atleta, sempre sorridente, mai nervoso, possiede da solo le qualità che fecero di Stein Eriksen e di Zeno Colò i grandi campioni degli anni passati

Ai tre ori si aggiunse anche quello della combinata, valido solo per i Mondiali, che al tempo non era una gara come lo è oggi. La classifica infatti si otteneva combinando assieme i risultati delle tre gare disputate in precedenza.

Sailer giunse ad un passo dal ripetere l’exploit due anni dopo ai Mondiali di Bad Gastein, in Austria, mancando l’oro soltanto nello slalom speciale, chiuso comunque al secondo posto. Dopo la manifestazione fu squalificato per “professionismo“, in quanto aveva sfruttato la propria popolarità a fini di lucro. La stessa cosa era successa al suo idolo Zeno Colò nel 1954 e sarebbe successa al suo connazionale Karl Schranz nel 1972.

Toni decise allora di ritirarsi e dedicarsi alla carriera cinematografica, anche se non abbandonò mai del tutto lo sci, negli anni ’70 infatti fu allenatore capo e direttore tecnico della nazionale austriaca e negli anni successivi ebbe vari altri incarichi tecnici all’interno della stessa federazione.

Photo sources

  • https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Toni_Sailer_nello_slalom_speciale_di_Cortina_1956.jpg
  • https://www.mountcity.it/index.php/2015/01/26/si-perpetua-sulla-streif-il-mito-di-toni-sailer-lo-sciatore-austriaco-che-affronto-impavidamente-le-insidie-di-cinecitta/
  • https://journal.alpsandmeters.com/journal/2017/1/19/toni-sailer-skiings-most-stylish-gent

Andrea Cosmo

Classe 1994, maturità classica e laurea triennale in chimica. Lo sport scandisce da sempre i tempi della mia vita. Sono tifoso della Juventus e grande appassionato di Harry Potter. Amo la montagna e i giochi da tavolo, leggere gialli e risolvere giochi enigmistici.

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2 comments on “Le peripezie di Toni Sailer

  1. La squalifica per “professionismo” mi è del tutto nuova. Incredibile! Bella storia e bel personaggio. Grazie

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