Cernusco, la città dei liberi

Negli anni ’70 e ’80 una cittadina lombarda di 25000 abitanti circa — oggi ne conta quasi 35000 — divenne nota nell’Italia calcistica come il “paese dei liberi”. Si tratta di Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano, che diede i natali a tre grandi liberi del calcio italiano, o meglio a due grandi e ad uno immenso.

Il primo grande è Roberto Galbiati, classe 1957; egli debuttò in massima serie con l’Inter per poi passare al Pescara in Serie B con cui conquistò quella che per gli abruzzesi fu la prima storica promozione in Serie A. Dopo un ulteriore anno a Pescara passò alla Fiorentina dove ebbe il periodo più alto della sua carriera, arrivando a sfiorare lo Scudetto nella stagione 1981-82. Nello stesso anno fu ceduto al Torino dove rimase per tre stagioni per poi chiudere la carriera giocando tra serie B e serie C.

Secondo, ma non meno importante, è Roberto Tricella, nato nel 1959, che, come Galbiati, iniziò con l’Inter con cui debuttò in Serie A nel 1977. Diventò grande con il Verona con cui collezionò oltre 300 presenze in otto stagioni, conquistò il Campionato di Serie B, ma soprattutto lo storico Scudetto nella stagione 1984-85. Lasciò gli scaligeri nel 1987 per andare alla Juventus a sostituire un suo concittadino appena ritiratosi dal calcio giocato. In bianconero raccolse più di 100 presenze e vinse la Coppa UEFA 1989-90, per poi chiudere la carriera con la maglia del Bologna nel 1992.

Quel concittadino di Tricella è il terzo e leggendario libero di Cernusco, Gaetano Scirea.

Entrò nelle giovanili dell’Atalanta nel 1967 dove giocò inizialmente come ala e successivamente come centrocampista centrale. Fu Ilario Castagner, allora allenatore della squadra Primavera dei nerazzurri, a schierarlo come libero, ruolo che fin da subito Scirea seppe interpretare in maniera moderna divenendo organizzatore del gioco della squadra con i suoi frequenti inserimenti in zona offensiva.

Esordì in Serie A proprio con l’Atalanta nel 1972 e due anni dopo fu acquistato dalla Juventus con cui sarebbe diventato prima grande e poi leggenda. Collezionò con i bianconeri 552 presenze, record assoluto per 20 anni, vinse tutto con la Vecchia Signora e fu il primo insieme a Cabrini a conquistare tutte le cinque maggiori competizioni europee per club. Con Zoff, Gentile e lo stesso Cabrini formò una linea difensiva considerata tutt’ora tra le migliori della storia che fu alla base sia dei successi di Madama che della vittoria del Mundial di Spagna 1982.

Segnò molto nonostante giocasse in difesa e seppe decidere partite come il Derby della Mole del 7 marzo 1982, vinto in rimonta 4-2 da uno svantaggio di 0-2, in cui Scirea fu autore di una doppietta mettendo a segno il pareggio e il decisivo gol del 3-2. Come dimenticare la sua discesa che diede il via all’azione che portò al mitico gol di Tardelli contro la Germania Ovest, su assist dello stesso Scirea.

Chiuse una carriera con pochi eguali — fu uomo di esemplare correttezza, non ricevette mai un cartellino rosso — come già accennato nel 1987, rimase comunque alla Juventus nel ruolo di allenatore in seconda di Zoff, ma purtroppo soltanto due anni dopo in Polonia, dove si era recato per visionare il Gornik Zabrze, futuro avversario dei bianconeri in Coppa UEFA, fu vittima di un terribile incidente d’auto a soli 36 anni.

«È inutile spendere parole su un uomo che si è illustrato da solo per tanti anni su tutti i campi del mondo, che ha conquistato un titolo mondiale con pieno merito e che era un campione non soltanto di sport ma soprattutto di civiltà», così Sandro Ciotti nel dare la notizia della prematura scomparsa di Gaetano Scirea alla Domenica Sportiva del 3 settembre 1989.

Photo sources

  • https://it.wikipedia.org/wiki/File:Serie_A_%2777-78,_Pescara-Juventus_1-2,_Scirea_e_Galbiati.jpg
  • https://calciopedia.com.br/2020/04/jogadores-roberto-tricella.html
  • https://www.corriere.it/foto-gallery/sport/15_novembre_27/tanti-auguri-altobelli-spillo-compie-sessant-anni-3d861188-953f-11e5-b54c-257f4e9e995d.shtml

Andrea Cosmo

Classe 1994, maturità classica e laurea triennale in chimica. Lo sport scandisce da sempre i tempi della mia vita. Sono tifoso della Juventus e grande appassionato di Harry Potter. Amo la montagna e i giochi da tavolo, leggere gialli e risolvere giochi enigmistici.

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2 comments on “Cernusco, la città dei liberi

  1. Grazie per aver ricordato uno dei grandi assoluti dello sport italiano: ogni volta che qualcuno ne parla mi commuovo davvero e spero che capiti a tutti quelli che lo hanno visto giocare o che lo hanno sentito parlare. Grazie Scirea!

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